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Donnerstag, 17. November 2011

Il Presidente del Comites di Hannover Giuseppe Scigliano, interpreta la protesta dei cittadini italiani all’estero inerente l’INPS.

La verifica dell’esistenza in vita (richiesta in questi giorni a tutti i pensionati italiani residenti all’estero) costituisce per i nostri pensionati un problema caratterizzato da una serie di difficoltà talvolta insormontabili.
Dopo l’ultimo controllo fatto dall’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane dall’istituto (I CBPI), l’Inps avendo aggiudicato la gara nel luglio del 2010 ( si badi bene a questa data) alla CITIBANK per l’affidamento del servizio di pagamento delle pensioni, a gennaio del 2012 erogherà l’ultimo pagamento pensionistico.
Dal febbraio 2012 sarà quindi la CITIBANK a pagare le pensioni. Pur sentendomi un comunitario convinto e partecipe alla crescita dell’Europa, mi sia consentito avanzare delle riserve nei confronti di istituzioni di un Paese che è comunitario solo per interessi territoriali e di parte, tanto è vero che la sua moneta è ancora la Sterlina ( non capisco perché mezzo milione di pensioni debbano essere gestite dalla CITY Londinese).
Ciò premesso, quali sono i veri motivi di allarmismo per il subentro della CITIBANK? Tantissimi, da ultimo infatti, il nostro Consolato Generale (Per territorio il più esteso in Europa), dove in questi giorni c’è la fila dei nostri pensionati (arrabbiatissimi e sconcertati), ci ha inviato per conoscenza le istruzioni da diffondere ai nostri pensionati sulle nuove modalità operative (con quali fondi???? Con quale personale???).
La Citibank ha trasmesso una garbata lettera in lingua italiana ( l’Umore è inglese), dei questionari con una serie di quesiti a cui rispondere infine una lista contenente una serie di numeri verdi a cui poter chiedere informazioni (qui l’umore è italiano). Non mancava il modulo di esistenza in vita che a mio avviso contiene tutta una serie di assurdità a cui si deve adempiere se non si vuole vedere bloccata la propria pensione. Una pensione spesso di piccola entità ma che è frutto di anni di sacrifici dei nostri connazionali. Con la verifica la CITIBANK chiede che essa sia attestata dal Consolato Generale o da un testimone o da un pubblico ufficiale che sia riconosciuto dalla legislazione locale. A margine si ricorda ai soggetti summenzionati di annotare il numero di telefono a fianco del nominativo e di conservare il documento sottoscritto ( per 5 anni???) in Chiusura si ricorda di restituire questo modulo entro e non oltre il 2 di aprile 2012 unendo copia di documento di identità con foto valida o un recente estratto di conto corrente bancario o di una bolletta di utenza (elettricità, telefono, gas etc.). Ma non finisce qui poiché se la pensione deve essere versata su di un conto corrente bancario, si deve chiarire nello spazio riservato l’eventuale contestatario del conto. Ciò comporta che costui dovrà riempire ed allegare altra documentazione. Documentazione, quest’ultima che non dovrà essere spedita entro il 2 aprile ma entro il 15.12.2011 (qui l’umore è europeo).
Questa è la sintesi di un disastro voluto ed annunciato. Nella capitale la devono smettere di prendere decisioni a tavolino senza interpellarci. La DIGIT non può e non deve affrontare queste decisioni senza conoscere l’utenza cui va destinata. Com’è possibile che operai, casalinghe etc. si debbano scervellare a leggere, comprendere e decidere le risposte da dare a quesiti stilati da funzionari che non sanno come impegnare il proprio tempo.
Se questo fosse stato richiesto in Italia, sarebbe scoppiata una rivoluzione. All’estero invece con tantissima fantasia ed intraprendenza si chiede ai consolati di diffondere le procedure a noi “Non richiesti e nemmeno citati” e noi dovremmo fare ora opera di divulgazione presso i connazionali (con quali soldi e con quale personale). E per noi intendo anche i patronati che in questo momento sono in prima fila.
Ma come, non dovevamo essere cancellati dalla carta geografica? Quando c’è da dividere i fondi siamo organismi inutili, quando c’è lavoro (gratuito s’intende) eccoci quá ad addossarci responsabilità altrui.
È tempo che noi cittadini dimenticati e prevaricati da una Repubblica a cui abbiamo solamente dato e che ora non ci riconosce più come suoi cittadini, ci rimbocchiamo le maniche per organizzare un referendum che chiarisca cosa ci va dato e cosa no.
È veramente scandaloso quanto è accaduto negli ultimi anni.

Mittwoch, 16. November 2011

IL PRESIDENTE DEL COMITES DI HANNOVER SCIGLIANO SI SCAGLIA CONTRO I TAGLI ALLE POLITICHE PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

IL PRESIDENTE DEL COMITES DI HANNOVER SCIGLIANO SI SCAGLIA CONTRO I TAGLI ALLE POLITICHE PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO
MERCOLEDÌ 16 NOVEMBRE 2011 18:19

HANNOVER\ aise\ - Pur aderendo all’invito dell'ambasciatore Michele Valensise per la prossima riunione che si terrà a Berlino a fine novembre, il presidente del Conites di Hannover, Giuseppe Scigliano, prende oggi "atto che i tagli annunciati colpiranno le tradizionali strutture previste dalla legge e dalle direttive comunitarie a favore dell’emigrazione italiana. Quegli stessi tagli, aggiunge Scigliano in una nota alla stampa, "colpiranno anche la struttura diplomatica che è preposta a gestire con i consolati, i servizi a favore dei connazionali".
Per il presidente del Comites "è evidente che il Governo" Berlusconi "ed il parlamento vogliono cancellare all’estero ogni rapporto fino ad ora costruito, tranne quello del voto che ci lega alla nostra terra nativa. Ne sono la prova", secondo Scigliano, "i tagli annunciati che colpiranno anche chi ci amministra ed i tagli lineari a tutte le strutture che nessun gruppo politico e gli stessi parlamentari eletti nella circoscrizione Estero sono riusciti a contrastare".
"Tutto ciò serve solo a giustificare gli equilibri di forza che ogni corporazione ha all’interno di questa compagine che ricorda tanto l’armata Brancaleone", incalza Giuseppe Scigliano.
"Si taglia ovunque senza criterio e s’investe o si pensa di investire in strutture attualmente superflue: tanto per citare un esempio, la costruzione del Ponte di Messina che dovrebbe collegare la Sicilia alla terra ferma dove ad aspettare gli isolani ci sarà un’autostrada famosissima, infrastrutture inesistenti ed un solo binario", prosegue Scigliano. "Quanto asserito diventa ancora più evidente se si considerano i tagli annunciati dai vari ministeri. Si prenda ad esempio l’emanando provvedimento sulle misure economiche che da un lato prevede la chiusura dell’ICI e lo smistamento del personale in altri uffici e dall’altro si creano nuove strutture con nuovo personale. La lista potrebbe continuare all’infinito ma il risultato ci porta inequivocabilmente ad un disegno ben preciso: in ogni caso chiudere con gli italiani all’estero".
"Questi", gli italiani all'estero, "non sono più visti come un valore aggiunto, un bagaglio enorme di risorse utilizzabili per produrre nuova linfa, anche economica, per la nostra Italia, quella che abbiamo sempre portato con noi ovunque e con orgoglio", ricorda Scigliano. "Chi si è spostato ed ha lasciato il proprio Paese ha avuto una forte motivazione ed ha mostrato una rottura con un sistema che produceva abusi, nepotismo, sfruttamento e tanto altro ancora. Oggi lo stesso sistema sta mostrando la sua faccia peggiore, quella dell’egoismo puro e della cecità assoluta nei confronti dei cittadini onesti e lavoratori".
"Non voglio assolutamente tornare nei luoghi comuni citando tutti i privilegi di cui godono i nostri politici", precisa il presidente del Comites, che però si appella "a loro, in nome del Comites che rappresento, affinché smettano di curare il loro orto ed inizino a curare anche gli interessi di chi li ha votati cercando di proporre tagli secondo dei criteri ben precisi che tengano soprattutto in considerazione la crescita del nostro Paese (non solo economica ma anche morale, sociale, culturale etc)".
"È veramente ora di smetterla di portare privilegi e capitali alle Caste, ai loro amici ed agli amici degli amici come sta accadendo attualmente in Italia", sbotta Scigliano. "Troppi personalismi e pochissimi programmi per uscire da una crisi che si potrebbe risolvere solamente se al nuovo Governo i partiti daranno una base solita mettendo avanti gli interessi della nazione e non quella clientelare".
Concludendo, il presiden Scigliano esprime il proprio apprezzamento agli emendamenti presentati in questi giorni dal senatore Claudio Micheloni e dall’onorevole Franco Narducci (firmati anche da Tonini, Pegorer, Randazzo e Bertuzzi). "Sono proposte coraggiose", osserva, "ed esprimono in pieno le esigenze del momento che abbiamo all’estero (quello che riguarda l’occupazione in loco del personale, al posto di quello di ruolo mandato dal MAE è stata una proposta votata all’unanimità dall’intercomites Germania già nel 2006). Queste proposte potrebbero essere attualmente le uniche sensate e percorribili per non smantellare definitivamente quel poco che ancora ci rimane, per cui", chiude, "auspico che il nuovo Governo le prenda in considerazione oppure ci dica come mantenere quello che abbiamo costruito". (aise)