Seiten

Sonntag, 13. Februar 2011

Antonio....La trippa

Antonio....La trippa

Guardare oggi l’Italia è veramente mortificante per chi vive all’estero. Bagarre, litigi, urla in parlamento che si è trasformato senza vergogna in mercato dell’usato. Pettegolezzi da lavandaie, discorsi rosa da Boulevard, passaggi e prestiti senza vuoto a rendere di scarse figure per ottenere maggioranze. Angelo Branduardi negli anni settanta aveva presagito i tempi attuali ed andava girando per le piazze italiane intonando la canzone "Alla Fiera dell’est per due soldi un topolino mio padre comprò". Anche la buonanima di Totò tematizzò i politici del suo tempo. Chi non ricorda l’ira dell’onorevole "Trombetta" preso di mira dal comico o la faccia di Antonio la Trippa ( Vota Antò).

Oggi, si assiste ad un fenomeno molto grave. Tutti, dico tutti hanno una parte di responsabilità se la nostra democrazia ed il senso di giustizia sociale sia venuta meno. La cosa più assurda che pochi capiscono è che gli elettori permettano di usare il massimo organismo dello stato per trasformarlo in salotto privato o peggio ancora ad una fiera ( i sondaggi parlano chiaro). Gli eletti di uno schieramento politico dovrebbero lavorare ai programmi da realizzare. I partiti dovrebbero dare delle linee da seguire. I militanti dovrebbero portare nuova linfa. Oggi tutti sono contro tutti. Alla base la guerra è feroce, non c’è tempo da perdere. Tutti vogliono emergere per accaparrarsi poltrone. Tutti amano avere i gradi di capitani ed i caporali si uccidono reciprocamente per poter avere le stellette sottratte ad altri.

Noto che la gente normale, quella che va a lavorare o che soffre la disoccupazione, gli anziani, i giovani, i bambini, gli imprenditori, gli agricoltori etc. di destra o di sinistra ha veramente esaurito la propria pazienza. Sta zitta e guarda attraverso i media le facce alterate di chi ci rappresenta e sente le urla di chi al posto di trovare soluzioni ai guai del nostro Paese pensa di agire in proprio e di difendere il proprio giardino.

Purtroppo il sistema è in crisi e nessuno ha una ricetta per poterlo far uscire da questo cule de sac. Tra le note positive c’è da prendere atto che gli studenti iniziano a prendere coscienza come al solito e cominciano a scendere in piazza.

Per fortuna un segno si vita.

Keine Kommentare:

Kommentar veröffentlichen