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Sonntag, 1. April 2012

Antonio....La trippa

A cura di Giuseppe Scigliano
Guardare oggi l’Italia è veramente mortificante per chi vive all’estero. Bagarre, litigi,
urla in parlamento che si è trasformato senza vergogna in mercato dell’usato.

Pettegolezzi da lavandaie, discorsi rosa da Boulevard, passaggi e prestiti senza vuoto
a rendere di scarse figure per ottenere maggioranze. Angelo Branduardi negli anni
settanta aveva presagito i tempi attuali ed andava girando per le piazze italiane
intonando la canzone “Alla Fiera dell’est per due soldi un topolino mio padre
comprò”. Anche la buonanima di Totò tematizzò i politici del suo tempo. Chi non
ricorda l’ira dell’onorevole “Trombetta” preso di mira dal comico o la faccia di
Antonio la Trippa ( Vota Antò).
Oggi, si assiste ad un fenomeno molto grave. Tutti, dico tutti hanno una parte di
responsabilità se la nostra democrazia ed il senso di giustizia sociale sia venuta meno.
La cosa più assurda che pochi capiscono è che gli elettori permettano di usare il
massimo organismo dello stato per trasformarlo in salotto privato o peggio ancora ad
una fiera ( i sondaggi parlano chiaro). Gli eletti di uno schieramento politico
dovrebbero lavorare ai programmi da realizzare. I partiti dovrebbero dare delle linee
da seguire. I militanti dovrebbero portare nuova linfa. Oggi tutti sono contro tutti.
Alla base la guerra è feroce, non c’è tempo da perdere. Tutti vogliono emergere per
accaparrarsi poltrone. Tutti amano avere i gradi di capitani ed i caporali si uccidono
reciprocamente per poter avere le stellette sottratte ad altri.
Noto che la gente normale, quella che va a lavorare o che soffre la disoccupazione, gli
anziani, i giovani, i bambini, gli imprenditori, gli agricoltori etc. di destra o di sinistra
ha veramente esaurito la propria pazienza. Sta zitta e guarda attraverso i media le
facce alterate di chi ci rappresenta e sente le urla di chi al posto di trovare soluzioni ai
guai del nostro Paese pensa di agire in proprio e di difendere il proprio giardino.
Purtroppo il sistema è in crisi e nessuno ha una ricetta per poterlo far uscire da
questo cule de sac. Tra le note positive c’è da prendere atto che gli studenti iniziano
a prendere coscienza come al solito e cominciano a scendere in piazza.
Per fortuna un segno si vita.

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