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Freitag, 30. Dezember 2011

Storie di calabresi lontani da casa - Giuseppe Scigliano


scigliano



Lunedì 12 Dicembre 2011 08:55


 Giuseppe Scigliano nasce nel 1951 a Cirò Superiore, un comune nella provincia di Crotone. Trascorre la sua infanzia in un paese dove l’agricoltura è la fonte di “ricchezza” di molti calabresi e qui, tra i campi e gli odori delle prime raccolte stagionali, passa i momenti più belli della sua vita. In quel periodo non c’erano molti giocattoli, non si conosceva il benessere di oggi e i bambini giocavano a nascondino, scorrazzavano tra i campi o passavano il tempo facendo l’ “ogliu” cioè portavano a turno sulle spalle qualcuno correndo per le vie.
La sera, al tramonto, i contadini rientravano a casa, e Giuseppe insieme ai suoi compagni di giochi, aspettava il padre anch’egli agricoltore, per ascoltare i discorsi degli adulti. Era affascinato da quelle storie, osservava quegli uomini che, sui loro muli, nonostante le mani e le braccia segnate dal dolore si raccontavano la giornata passata. Non c’erano molti soldi e tanta era la fatica per poter mandare avanti la famiglia ma nonostante tutte queste difficoltà, i genitori di Giuseppe sono riusciti a crescerlo con sani principi infondendo i veri valori della vita: il rispetto, l’onestà, l’amicizia. E ancora oggi, per quel ragazzo di Cirò vale più una stretta di mano che un contratto firmato. Giuseppe cresce e, dai campi passa alla piazza: la piazza del paese infatti, diventa per tutti i ragazzi il punto d’incontro, il luogo dove riunirsi e parlare. Alle cinque del pomeriggio, puntualmente, molti giovani si riuniscono in gruppi e nascono così,  le prime storie importanti di amicizia e amore. Si frequenta la chiesa per vedere almeno per un istante la ragazzina o si cerca di studiare il pomeriggio a casa di qualche amico per poter passare almeno un’ora con la ragazza più bella della scuola. Dopo le scuole dell’obbligo, Giuseppe si iscrive al liceo a Crotone e terminati gli studi sceglie di lasciare la sua regione per proseguire il suo percorso didattico all’università “La Sapienza” di Roma. Qui si laurea in Pedagogia e, proprio nella capitale, partecipa alla rivoluzione con il movimento studentesco al quale presero parte anche tanti calabresi. In quegli anni, Giuseppe assapora il primo “vento di cambiamento”:  i ragazzi non vedono più le ragazze di nascosto come succedeva nel suo paesino ma vivono liberamente i loro spazi, i loro sentimenti, la loro vita senza più limitazioni mentali ed economiche. Terminata l’università, Giuseppe torna nel suo paese e crea Radio Libera Cirò. Ma pur amando quella terra e la sua gente, sente che il suo destino è fuori da quella regione. Nel 1981 parte per la Germania per vedere alcuni amici e arrivato, resta affascinato da questa terra. Nel 1987 incontra l’amore, si sposa e si stabilizza ad Hannover. Dopo aver lavorato per un periodo come lavapiatti, inizia ad insegnare italiano ed arte nelle scuole elementari tedesche sviluppando una nuova didattica per l’apprendimento dell’italiano chiamata “Impariamo una lingua giocando”. Come pittore fonda il gruppo artistico “Zet” di Hannover ed entra a far parte dell’Associazione scrittori tedeschi e del gruppo Autori Progressivi PegassOS di Osnabrück. Organizza mostre, reading di poesie e serate in molte città tedesche per divulgare le sue tradizioni, promuovere la cultura italiana in Germania e attività sociali ed assistenziali. Nel 2006 partecipa al “Forum sull’integrazione” in rappresentanza degli italiani in Germania su delega dell’Intercomites e, da allora, collabora con il cancelliere Angela Merkel e con i più importanti politici tedeschi a favore dell’integrazione delle comunità straniere. Giuseppe ama la Germania ma nel cuore ha sempre la sua Cirò e, due volte l’anno, ci torna per riabbracciare i suoi genitori. Quando è nel suo paesino natio gli piace lavorare la vigna, sentire l’odore della terra, raccogliere le olive o fare il mosto. Passa molto del suo tempo in quei posti in cui ha giocato da bambino e qui, accarezzato dal vento o tra i rumori delle onde del suo splendido mare, compone poesie come “Il sapore del pane”. Giuseppe scrive per  far conoscere agli stranieri la sua terra, la sua gente, le sue straordinarie origini. E proprio per il suo impegno e la sua dedizione, è stato premiato il 24 Marzo del 2010 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che gli ha assegnato la Stella dell’ordine della solidarietà e gli ha  anche conferito il titolo di Cavaliere della Repubblica italiana.

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